YOGA ED EMOZIONI DIFFICILI
Cari genitori, oggi vi proponiamo una nuova storia in rima per parlare con i vostri bambini di come si sentono nel loro corpo, di cosa ne pensano della rincorsa sfrenata all’ultima marca o paio di scarpe firmate. Potrebbe essere un bel modo per fermarsi, fare silenzio, soprattutto con i bambini che presentano qualche difficoltà con le regole a scuola o nel gruppo dei pari. Sarà una storia che, come sempre, potrete vivere attraverso le asana che vi proporremo. Leggetela una prima volta tutta intera, poi una seconda volta soffermandovi ad eseguire l’asana prevista. La storia di oggi ha come protagonista un serpente molto appariscente il cui nome, non a caso, è Vanesio.
Questa è la storia di un serpente
che nella giungla viveva pigramente
riparandosi in un albero cadente.
L’albero si trovava su un’alta montagna
e ogni giorno per lui era una lagna
Quando la mezzaluna gli parlava,
lui nemmeno l’ascoltava
quando a trovarlo arrivava l’amico orso
subito iniziava con il suo solito discorso:
“Che noia la giungla! Tutto come il giorno scorso!”
E quando anche Giuliana, l’amica rana
per amicizia gli portava una collana
“Oh che brutta! Ma non è di porcellana!”
La sua più grande disperazione
era di non essere come il grande re leone
che ogni giorno ruggendo senza esitazione
governava gli animali dalla roccia col suo vocione.
Soprattutto leone Enrico
non aveva neanche un nemico!
Anche Camillo il coccodrillo
giocava con lui con fare tranquillo.
Vanesio, il nostro serpente,
non se la passava certo allegramente:
che ci fosse il sole più splendente
o la pioggia più battente,
a lui bastava essere appariscente.
“Ma se davvero amici vuoi conquistare
il tuo cuore prova ad ascoltare”
Gli disse Fiore, l’amico attore,
che era sempre di buonumore.
A quelle parole di un amico sincero
il suo cuore parlò per davvero,
ciò che si sentì dire
è che non serve apparire
e se nel silenzio il respiro ascolterai
molto di te imparare potrai.
(Giada Tessari)
E’ davvero importante ciò che possediamo, o ciò che siamo conta di più? E se conta di più ciò che siamo, come possiamo “abbellire” il nostro essere? Che bella sfida!
Ecco le asana (posizioni) da eseguire, il nome è anche in inglese, come lo utilizziamo a lezione con i bambini:
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albero, THE TREE: gambe ampiezza bacino, sollevare un piede e appoggiarlo con la punta al suolo (bambini fino ai 4/5 anni), alla gamba (7/8 anni), all’interno della coscia (dalla terza elementare). Il piede non va mai appoggiato sul ginocchio. Se riescono, le mani si possono unire sopra il capo. Alternare il piede di appoggio.
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montagna, THE MOUNTAIN: gambe divaricate e piedi ben stabili al suolo, mani unite sopra la testa. Come ci si sente ad essere una montagna che non si può spostare, che esiste da millenni, che rimane imperturbabile di fronte agli eventi della natura? Come ci si sente ad essere forti e stabili? Chiediamo alla montagna un po’ dei suoi doni anche per noi mantenendoci nella sua posizione
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mezzaluna, THE HALF MOON. Con i piedi ampiezza bacino, sollevare un braccio e portarlo oltre il capo verso il lato opposto flettendo lateralmente il busto immaginando di essere una luna che brilla nel cielo. Dopo essere rimasti per alcuni secondi immobili con un braccio sollevato, provare anche dall’altro lato: sono uguali? O da un lato ci viene più facile? E com’è sentirsi una luna che brilla, una luna non intera, una luna a metà, ma che sa ugualmente illuminare la terra? Bello vero? La Luna si limita ad essere se stessa
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orso, THE BEAR. Flettere in avanti il busto portando le mani verso il pavimento. Qualcuno ci riuscirà con le gambe distese, qualcun altro tenendole piegate: ciascuno fa ciò che sente essere bene, senza dover dimostrare nulla
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rana, THE FROG. Gambe ampiezza spalle, scendere con il busto, portando le ginocchia verso l’esterno fino ad appoggiare le mani la suolo. Il busto si mantiene perpendicolare al suolo. Mantenere la posizione per alcuni secondi prima di ripeterla. Ripetere ciascuna posizione per tre volte
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leone, THE LION. In ginocchio, sedere sui talloni, mani aperte in appoggio sulle cosce, prendere un bel respiro e poi espirare tirando fuori la lingua e osservando con gli occhi la punta del naso. Questa posizione fa sempre ridere molto i bambini che si immedesimano nel leone che ruggisce nella savana.
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roccia, THE ROCK. Una posizione molto semplice per i bambini: seduti su talloni, flettere il busto in avanti e mantenere la posizione. Decisamente meno semplice per alcuni adulti, soprattutto se con problematiche alle ginocchia, nel caso da fare a pancia in su.
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coccodrillo, THE CROCODILE. Proni, con le mani sotto la fronte e le dita in appoggio al suolo: siamo un coccodrillo che osserva le acque in cerca di pesci da mangiare.
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serpente, THE SNAKE. Mantenere la posizione prona, posizionare le mani vicino alle spalle e sollevare la testa e il busto dal suolo compatibilmente con la nostra schiena: per i bambini o per chi avesse problemi alla colonna, va benissimo sollevare anche solo la testa.
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pioggia, THE RAIN. Sdraiati a pancia in giù, le braccia distese davanti al capo, battere le mani al suolo, solo dito indice, indice e medio, indice medio e anulare,…e sentire come aumenta e diminuisce il rumore della pioggia.
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fiore, THE FLOWER. Seduti, gambe incrociate, mani unite, proprio come un fiore prima di sbocciare. Portare le mani sotto il mento con gli avambracci uniti, proprio come un fiore appena sbocciato, il nostro viso è il fiore: che bello!
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amico, THE FRIEND OF SILENCE: gambe incrociate, occhi chiusi, silenzio, per tutto il tempo che i bambini riescono a reggerlo.
Come attività extra potreste disegnare il serpente Vanesio e il personaggio che più vi è piaciuto della storia. In alternativa potreste giocare con la destrezza fine provando a creare Vanesio con le perline come vedete nell’immagine.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, se volete giocare con noi sapete che potete ascoltare queste storie, e tante altre, ai corsi di Balyayoga® o chiedere ai vostri insegnanti di ospitarci durante i progetti di sport con le scuole.
Mi piacerebbe sapere cosa vi è piaciuto di più e che storia vorreste per la prossima a volta. A presto bimbi e ricordate: voi siete il sorriso del mondo.