Yoga e ipotensione arteriosa
Con questo articolo, dopo quelli su chakra e asana, continuo a presentare brevi lezioni per usare lo yoga come strumento di crescita, riscoperta e coccola del proprio corpo. Ovvio che non va inteso come sostituzione di medicine o pareri medici, solo come una via in più per aiutare il nostro corpo, una coccola, un ascolto e accoglienza di chi siamo. Sappiamo ormai tutti infatti che l’origine psicosomatica di un gran numero di malattie è ormai accertata, e immagino che molte di voi almeno una volta si siano sentite dire dal medico “è un disturbo psicosomatico”! Ma che significa? Semplicemente che non ci sono alterazioni nei nostri organi, che la modifica del loro funzionamento dipende dal modo di vivere, e vedete, questo secondo me è un bene perché ci si può lavorare.
In un precedente articolo vi ho parlato del problema dell’ipertensione arteriosa. Quante volte mi son sentita dire: “Piuttosto che alta, meglio bassa!”. Ci terrei a precisare che la salute è uno stato di assenza di malattia e in più di benessere, non”lui sta peggio di me!”quindi io non sto malissimo!!! Chiarito questo punto, ecco una breve pratica da fare se soffrite della classica “pressione bassa”. E mi raccomando: questo è un aiuto, non una medica che sostituisce quelle del medico di base! Alcuni hanno per costituzione una pressione bassa, si parla in questi casi di ipotensione costituzionale. I disturbi più comuni sono la stanchezza generale, vertigini, capogiri, ronzii e improvvisi mancamenti. Le posizioni di questa pratica aiutano a ridurre tali disturbi attraverso un’azione di stimolazione circolatoria, respiratori, muscolare e nervosa. Questa sessione si può praticare in qualsiasi momenti della giornata, ma lontano dai pasti principali.
Indicazioni per la pratica:
- pavanmuktasana come tempo di riposo,
- savasana come tempo di riposo,
- maha bandha 3 cicli per lato,
- ripetere tutto consecutivamente per 3 volte mantenendo ogni posizione per 5 cigli respiratori.
- Maha bandha è una pratica avanzata dello yoga che prevede la rotazione della consapevolezza nella chiusura dei bandha. I bandha sono tre: jalandhara bandha, uddiyana bandha e mula bandha. Ruotate la coscienza concentrandovi su ognuno dei seguenti chakra a turno, ripetendone mentalmente il nome: Muladhara, Manipura, Vishuddhi. Rimanete consapevoli di ogni chakra solo per pochi secondi e poi spostatevi al successivo. Quando avete diretto la coscienza a tutti e tre, uno dopo l’altro, ritornate a muladhara e ripetete il procedimento. Continuate a fare questo finché potete trattenere il respiro il più a lungo possibile comodamente. Poi lasciate mula bandha. Lasciate uddiyana bandha. Infine lasciate jalandhara bandha ed inspirate lentamente. Inspirate ed espirate ancora una volta e poi ripetete maha bandha. Questo bandha è più efficace se il respiro viene trattenuto il più a lungo possibile. Ma ATTENZIONE! Non si dovrebbe tentare maha bandha finché non si è acquisita la padronanza degli altri tre bandha: jalandhara, mula e uddiyana.
RISCALDAMENTO |
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PARTE CENTRALE |
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RILASSAMENTO |
Per qualsiasi dubbio o curiosità, chiedete alle nostre insegnati di yoga o provate una lezione con loro: vi aspettiamo a Cittadella e San Martino di Lupari. Puoi anche consultare gli articoli specifici oppure quelli che suddividono le posizioni in asana educative, meditative e rilassanti. Buona pratica!