Pilates: chi era e cos’ha inventato
Joseph Pilates nasce nel 1880 vicino a Düsseldorf in Germania. Nonostante un’infanzia segnata da diverse malattie, volle a tutti i costi superare le sue difficoltà. Per questo, ancora adolescente, divenne un bravo ginnasta, sciatore e sub. Studiò filosofia, anatomia e medicina orientale. Nel 1912, a 32 anni, partito per l’Inghilterra per svolgere diverse attività (fra le quali boxe e trapezio), divenne istruttore di difesa personale per la Polizia Civile inglese. Rimasto prigioniero dei tedeschi nei campi di Lancaster all’inizio della Prima Guerra Mondiale, occupò il suo tempo dando lezioni ai suoi compagni di prigionia. Il fatto che nessuno dei suoi allievi venne colpito dall’epidemia dell’influenza che uccise i militari inglesi nel 1918, lo riempì di fiducia nelle proprie capacità. In prigione lavorò quindi come infermiere per aiutare i malati e i feriti di guerra. Nonostante le ferite riportate da molti soldati fossero gravi, Joseph riuscì a farli guarire grazie all’acquisizione di forza muscolare durante gli allenamenti.
Joseph sosteneva infatti che sarebbe stato praticamente impossibile guarire senza un allenamento ottimale composto da esercizi fisici validi. Joseph Pilates aveva uno stile particolare ed unico per aiutare i malati, ricercando sempre nuovi possibili attrezzi e ottimizzandone l’utilizzo. In questo modo inventò molti degli apparecchi che si utilizzano al giorno d’oggi e diversi accessori. Dopo la guerra ritornò in Germania. Fu negli anni ’20, quando conobbe Rudolf Van Laban, che ebbe il suo primo contatto con il mondo della danza, contatto che consentì a Rudolf di inserire alcune tecniche di “costruzione corporale” di Joseph nelle lezioni di danza. Parallelamente, il governo tedesco gli chiese di applicare i suoi allenamenti alle Forze Armate, ma, vista la direzione che prendevano gli avvenimenti, decise, a 46 anni, di emigrare negli Stati Uniti. Sulla nave che lo portava in America conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie. Assieme a lei e in collaborazione con il New York City Ballet, decise di aprire uno studio a New York per l’insegnamento delle tecniche del suo programma di conoscenze fisiche. Cominciò così a codificare la sua tecnica di cui la prima parte era incentrata esclusivamente sul Mat Work, in altre parole una serie di esercizi eseguiti a corpo libero su di un materassino (“mat”). Questo programma venne codificato in un libro chiamato Contrology®.
Negli Stati Uniti il Metodo Joseph Pilates attirò immediatamente l’attenzione del mondo della danza americana. I migliori ballerini e le compagnie di danza trovarono benefici dall’utilizzo delle sue tecniche. Personaggi conosciuti come Martha Graham e George Balanchine praticavano e raccomandavano il Metodo ai propri allievi. Joseph Pilates fu un genio dell’attività fisica. Durante la sua vita studiò, ricercò e sviluppò un sistema di esercizi la cui precisione ed efficienza in piena Era tecnologica stupisce ancora gli specialisti del settore, anche se sono trascorsi più di tre decenni dalla sua scomparsa.
Da questa intensa e vasta esperienza sarebbe nato uno dei più completi e ingegnosi metodi di condizionamento fisico fino ad oggi conosciuti, metodo che lo stesso Joseph Pilates chiamò Contrology®. Joseph Pilates visse fino all’età di 87 anni. Il suo fu un vero e proprio tributo all’efficacia dei metodi di allenamento e condizionamento fisico. Fedele espositore del suo sistema, era sicuro che le sue conoscenze erano avanti di 50 anni rispetto alla sua epoca. Il tempo ha confermato la verità delle sue affermazioni, fra le quali ricordiamo la seguente:
“La perfezione fisica è un diritto ereditato dall’uomo dalla nascita”