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28
10
2019

Padahasthasana: guarda dentro di te

Scritto da Giada Tessari 0

Con questo articolo continuo con il presentare alcune posizioni dello yoga in modo che possiate svolgerle al meglio. Ogni asana contiene un messaggio per noi, mettendole assieme in una lezione perseguono uno scopo, un obiettivo. Ci saranno anche articoli con obiettivi specifici come: aiutare la digestione, aiutare il sonno, diminuire i fastidi del ciclo mestruale,…

Ti ricordo che nello yoga l’asana è caratterizzato da equilibrio tra forza dell’azione e radicamento interiore, espresso in modo stabile e confortevole. Cerca di praticare Padahasthasana con accoglienza e dolcezza verso te stesso. La parola sanscrita pāda significa “piede “, hasta mano”, mentre l’ultima parola āsana posizione”. Secondo le regole della grammatica del sanscrito le tre parole vengono congiunte, formando così la denominazione Padahastasana, per indicare la posizione delle mani appoggiate vicino i piedi. Nell’esecuzione tradizionale ci si mette in piedi con le gambe leggermente divaricate, ci si piega in avanti e si mette le mani sotto i piedi, avvicinandosi con la testa alle gambe. Esiste però una variante molto simile, Uttanasana, e perciò a volte le due posizioni non si distinguono. Padahasthasana è una delle posizioni migliori per aumentare il rilassamento e la concentrazione durante una pratica di yoga. Tutte le volte che flettiamo il busto in avanti stiamo creando un vero e proprio “inchinoe riconosciamo la parte umile che giace dentro di noi. Con Padahasthasana è possibile osservare se stessi senza essere distratti dal mondo circostante, ritirare i sensi e le distrazioni per dar spazio alla propria pratica.

Come eseguire
  1. Inizia da Tadasana, la posizione della montagna portandoti al vertice del tappetino con le braccia lungo i fianchi e la schiena dritta.
  2. Espirando fletti il busto in avanti lasciando andare il collo e le spalle verso il basso. Immagina che siano le anche a portarti giù, la schiena procede naturalmente senza sforzi. Una volta arrivato a terra cerca di sporgere il peso del corpo leggermente in avanti aumentando la distensione delle gambe. Se non riesci ad arrivare a terra con le mani, fletti le ginocchia quanto necessario oppure poggia le mani su un mattoncino.
  3. Con le mani a terra, porta il palmo della mano sotto la pianta del piede e apri i gomiti all’esterno allontanando le spalle dalle orecchie. Il dorso della mano poggerà a terra. Una volta sistemate le mani pensa al collo che deve essere estremamente rilassato come se avesse un enorme peso che lo tira verso il basso.
  4. In Padahasthasana cerca di isolarti dal mondo esterno e ritagliarti un attimo solo per te: ascolta il suono che fa il respiro e il movimento del diaframma. Chiudi gli occhi e percepisci il corpo in distensione.
  5. Quando si vuole uscire dalla posizione, si poggiano le mani sui fianchi e, contraendo l’addome in modo deciso, si sale su a schiena dritta tornando in Tadasana.
Variazioni

La posizioni finale è molto intensa e poche persona sono in grado di eseguirla da subito in modo corretto con accoglienza e gentilezza verso il proprio corpo. Ecco perché propongo sempre delle varianti che coccolino il nostro corpo e lo aiutino a distendersi per gradi.

  1. Appoggiare le mani su un mattoncino scegliendo il verso in cui ci aiuta di più (lato corto o lungo),
  2. appoggiare le mani sotto i piedi ma piegare le ginocchia quel tanto che serve a percepire una tensione piacevole.
  3. Appoggiare le mani sui gomiti e rimanere in flessione: questa posizione prende il nome di Padangustasana.
  4. Quando le prime tre varianti saranno state eseguite per più tempo senza particolari fastidi, si potrà passare all’intensificazione di Padahastasana, ovvero sollevare l’avampiede.
  5. Altra possibilità: Uttanasana. In Uttanasana le mani si portano dietro le caviglie, le gambe non sono più larghe ma vicine 8questo aumenta la tensione da allungamento nella catena posteriore).
Benefici

I benefici di Padahasthasana sono sia mentali che fisici, come del resto tutte le posture yoga. Vediamoli nello specifico:

  • agisce da calmante. Entrare in questa posizione calma le cellule del cervello e rallenta i battiti del cuore.
  • Rafforza le cosce e le ginocchia e allunga i muscoli posteriori delle gambe insieme alla schiena
  • Praticata con costanza, riesce a ridurre considerevolmente la tensione presente nelle spalle e nel collo.
  • L’ansia, e alcuni tipi di mal di testa, diminuiscono o vengono eliminati.
  • Come tutti i piegamenti in avanti, migliora la digestione perché agisce da massaggio per gli organi interni (fegato,milza,reni,pancreas) oltre che per il diaframma.
Controindicazioni

Uttanasana e Padahasthasana sono sconsigliati per chi soffre di pressione alta, per chi ha un’ernia inguinale, per chi soffre di ulcera gastrica, per chi soffre di seri disturbi alla schiena, specialmente nella zona lombare. Ti ricordo le facilitazioni, ovvero:

  • se non hai la flessibilità sufficiente per effettuare questo asana perfettamente, cosa del tutto normale se sei un principiante, piega le ginocchia fino a che non sei in grado di inserire le mani sotto i piedi comodamente e nello stesso tempo tenere le gambe dritte.
  • Sei sei una donna incinta, puoi eseguire questo asana fino a che le cosce non spingono contro il ventre. Quando ciò accadrà, evita l’esecuzione oppure divarica maggiormente le gambe.
  • Se hai gravi problemi alla schiena o altri tipi di disturbi, parla con un dottore prima di praticare questa o qualsiasi altra posizione yoga.
Chakra su cui lavora

I Chakra maggiormente stimolati sono il Muladhara e Swadhisthana Chakra. Durante l’Asana possiamo mantenere la concentrazione su Swadhisthana Chakra.

In quali attività

Potrai eseguire questa asana in tutte le pratiche yoga: dall’Hatha yoga allo Yoga in volo, dal Flow Yogaallo Yoga con i bambini. Si utilizza anche nel corso “Genitori e figli incontrano lo yoga“. Vi aspetto a Cittadella e a San Martino di Lupari.