Meditazione a casa
La condivisione viene dal cuore, questa è la sostanza delle fondamenta che reggono la mia scelta di vita: essere Yoga nella mia ricca quotidianità, condividere lo Yoga con il maggior numero di persone possibile, insegnando ciò che ho interiorizzato e coltivando la mia passione con presenza, costanza, apertura e leggerezza.
Molti pensieri ed immagini sono fluiti dentro me in questi giorni, come immagino in ciascuno di voi, ma dopo un profondo ascolto, è proprio questo ciò che è emerso: ascoltare il mio cuore, rimanendo aperta alle esigenze altrui; restare fedele a me stessa e avere fiducia nel Mondo. Un turbinio di pensieri più piccoli, più confusi, più contingenti, sono gravitati attorno a questo. Tra le altre cose, mi sono chiesta come essere presente in maniera autentica in questo periodo strano, e la risposta è stata: “Scrivi!”. Ho sempre usato questo strumento, la scrittura, come mezzo per esprimermi in situazioni importanti, perciò ora sono qui davanti al mio portatile.
Non sono high tech, ma sento che c’e’ bisogno di essere guidati e accompagnati nella pratica a distanza con immagini e video. Riconosco che ciò possa avere i suoi benefici. Credo però che una classe virtuale possa essere positiva, qualora il contenuto sia già appreso e interiorizzato, almeno in parte. Quindi vi chiedo di dedicare un pochino del vostro tempo ad una pratica individuale ed autonoma, in modo che possa fluire ciò che insieme abbiamo esperito; date spazio e tempo a ciò che già avete interiorizzato e approfittate di questa situazione per prenderne consapevolezza. Come organizziamo la pratica? Con che frequenza? Con quale durata?
Scegliete un posto tranquillo della vostra casa, stendete il tappetino e sdraiatevi a pancia in su, in Shavasana. Praticate una distensione iniziale, sia fisica che mentale, cercando di lasciar andare i pensieri contingenti e grigi, facendo scivolar via ogni manifestazione di pensiero in generale; sentite la pesantezza iniziale del corpo fisico appena steso a terra e lasciate che tale pesantezza possa scivolare verso il basso; da pesante il corpo diventerà sempre più leggero e avrete una sensazione di aperture interna, di spazio. Coltivate l’immobilità, resistete ai piccoli stimoli di prurito e fastidio che la mente attraverso il corpo invierà… semplicemente andateci oltre sorridendo internamente ogni volta che ve ne accorgete e in qualche attimo o minuti passeranno. Ascoltate il vostro respiro naturale che entra ed esce dalle narici. Cercate di mantenervi vigili, senza addormentarvi. Da qui in poi lasciatevi guidare da quello che sentite. Sarebbe ottimale mobilizzare dolcemente il corpo prima di partire con le posture yoga (noi le chiamiamo asana). Se vi è possibile, dedicate qualche minuto alla respirazione consapevole, all’inizio o alla fine della pratica, attraverso qualche esercizio che abbiamo fatto insieme: respirazione yogica completa e Nadi Shodana, sia da supini che da seduti; respirazione con le mudra, da seduti; Fontana, Bilancia verticale, Bilancia orizzontale, Sciatore, ecc.. da posizione eretta.
Se in questo periodo avete più tempo del solito, potete pensare ad una pratica quotidiana che vada dai 30 ai 90 minuti.
Se invece siete sempre molto indaffarati, potete dedicare anche solo qualche minuto alla pratica, scegliendo in che cosa dilettarvi: solo una distensione in Shavasana, solo un po’ di respirazione consapevole, solo un po’ di mobilizzazione e qualche asana. Questo vi permetterà di andare molto in profondità e di ascoltarvi intensamente. Se non avete la possibilità di praticare ogni giorno, praticate solo nei giorni in cui potete, quanto potete. L’importante e’ che il tempo che scegliete di dedicare alla pratica sia effettivo: siate presenti, lasciate fuori il resto.
Se i vostri familiari sono interessati alla pratica, coinvolgeteli nel modo che sentite più opportuno. Se avete una musica che vi infonde pace e positività lasciatela andare durante la pratica.