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01
04
2019

Matsyasana

Scritto da Giada Tessari 0

In sanscrito, matsya significa “pesce” e asana posizione”, pertanto Matsyasana viene tradotta come “la posizione del pesce”. Da non confondere con Ardha Matsyendrasana, la mezza posizione di Matsyendra, il signore dei pesci.  Matsyasana (Posizione del Pesce) deve il nome al fatto che permette di galleggiare nell’acqua comodamente, unendo in tal modo uno yoga fisico a uno yoga della libertà mentale: senza pensieri e paure, infatti si “galleggia”, lasciandosi cullare dalle onde della vita.

Come eseguire

Inizia con una variante facile: sdraiati sulla schiena a gambe distese e piedi uniti. Sistema le mani sotto i glutei con il palmo a terra e le braccia con i gomiti vicini sotto la schiena. Ispira profondamente, solleva il torace e inarca la schiena, sostenendoti sui gomiti; lascia scivolare la testa indietro fino ad appoggiarne la sommità a terra. Espira, dirigi leggermente il mento alla gola per non pesare sul collo.Sempre sui gomiti, respira profondamente percependo l’espansione del torace. Dopo qualche respiro di assestamento, sposta i gomiti più avanti; inspira, fai scivolare la testa ancora verso il bacino, per accentuare l’arco dorsale. Per sciogliere la posizione, srotola bene tutta la colonna vertebrale. Il respiro è ampio, soprattutto nella parte alta del torace, mentre a livello addominale è ridotto. Quando espiri, svuota i polmoni completamente, fino a contrarre l’addome per espellere i residui d’aria. Inizialmente, mantieni la posizione per 10 respiri profondi. Grazie all’intenso stiramento della zona addominale, nel caso di costipazione, possono emergere nausea o capogiri; da qui l’importanza della pratica a stomaco vuoto e a intestino libero.

Matsyasana classico si pratica con le gambe in Padmasana (Posizione del Loto): nella foto, immagine sopra Matsyasana come da descrizione, immagine sotto, Matsyasana con gambe in posizione del Loto.

Variazioni

Se all’inizio hai la schiena molto rigida e curvata in avanti, puoi usare un mattone e un cuscino come supporti per ammorbidire e decongestionare tutta la parte alta. Così aiuti il torace ad aprirsi. La stessa cosa vale se hai problemi alle vertebre cervicali, perché in tal modo non inarchi troppo o non irrigidisci il collo, mantenendo la gola più morbida e il collo più rilassato.

Sistema un mattone a terra e sieditici a circa due spanne, con le gambe allungate in avanti. Sdraiati con attenzione a terra, avendo cura di appoggiare il mattoncino sotto la schiena proprio tra le scapole, non più in basso, per sostenere il torace. Dopodiché, appoggia la testa su un cuscino (prima più alto, e via via più basso) per non gravare sul collo. Puoi tenere le braccia lungo il busto con le mani appoggiate sul bacino oppure distese lungo i fianchi. Mantieni la posizione con supporti più a lungo di quella classica (anche per 10/15 minuti), respirando profondamente e portando l’attenzione al torace, al respiro, stirando bene l’addome.

Questa variante con supporti è ottima come preparazione a Matsyasana classico, perché espande progressivamente il torace e riscalda il dorso, allargando la respirazione e tutta la zona del cuore. Esistono diversi modi in cui si possono incrociare le gambe in questa posizione:

  • se non stai comodo o non sei abbastanza flessibile per eseguire Padmasana, puoi variare la posizione delle gambe in modo da mantenere la posizione più a lungo, sedendoti in Ardha Padmasana, la posizione del mezzo loto, o in Sukhasana

  • puoi sederti in Vajrasana

  • oppure puoi mantenere le gambe dritte davanti a te lungo il materassino.
Ottimizza

Non strafare. Se dovessi avvertire fastidio o eccessiva tensione nella regione del collo e della gola, diminuisci l’estensione del busto portando la schiena più verso il pavimento.

Utilizza dei supporti per la schiena. In molti casi è utile appoggiare un cuscino o una coperta ripiegata sotto la schiena o sotto la testa per facilitare il raggiungimento della posizione senza dover inarcare troppo la colonna vertebrale.

Mettiti a sedere comoda/o. A meno che tu non sia naturalmente molto flessibile, non utilizzare Padmasana. Opta invece per una posizione a sedere in cui puoi stare comodo senza sforzo, come Sukhasana.

Benefici
  • Allarga il torace
  • Amplia il respiro

  • Libera il collo

  • Tonifica la zona lombo-sacrale

  • Calma la mente

  • Equilibra il ritmo respiratorio

  • Rinforza i muscoli della parte alta della schiena e del collo
  • Allunga i muscoli intercostali e i muscoli psoas, situati nel retro della schiena e nella zona dei fianchi

  • Distende i polmoni, aumentandone la loro capacità respiratoria e aiutando chi soffre d’asma.

  • Lenisce i mal di testa causati da tensioni muscolari cervicali

  • Riduce i fastidi legati alle infiammazioni emorroidali

  • Attiva le funzioni del sistema digerente e contribuisce a risolvere la costipazione

  • Attenua l’insonnia

Controindicazioni

Questa posizione è controindicata:

  • per chi ha subito infortuni o soffre di patologie severe della zona lombare della schiena e quindi non riesce a inarcare la colonna

  • per chi soffre di ulcera peptica o ha ernie addominali e ombelicali importanti

E’ importante invece eseguire Matsyasana con cautela nel caso si sia in avanzato stato di gravidanza o se si soffre di pressione elevata o troppo bassa.

Chakra attivato

Matsyasana attiva Svadhisthana chakra, il secondo chakra e Anahata chakra, il chakra del cuore. Durante l’esecuzione dell’asana potresti avvertire una espansione e attivazione dell’energia a questi livelli: creatività, immaginazione, vitalità sessuale, apertura, amore incondizionato.

In quali attività

Potrai eseguire questa asana in tutte le pratiche yoga: dall’Hatha yoga allo Yoga in volo, dal Flow Yogaallo Yoga con i bambini. Si utilizza anche nel corso “Genitori e figli incontrano lo yoga“. Vi aspetto a Cittadella e a San Martino di Lupari.