Malattie reumatiche autoimmuni e Yoga
Lo Yoga è un ramo della filosofia indiana che ha lo scopo di unire il corpo fisico con la mente e il respiro. Seguendo tale approccio, ogni tentativo cosciente di modificare uno di questi fattori può essere usato per creare un cambiamento generale dell’intera struttura. Uno dei concetti fondamentali su cui si basa lo Yoga è la considerazione del corpo come un’unica entità: lavorando per migliorare il funzionamento di un organo o di un sistema, si agisce su tutti gli altri: secondo lo Yoga tutto è interconnesso, ogni segmento corporeo è intimamente collegato all’intera struttura, ogni cambiamento posturale modifica il respiro, che, se eseguito in maniera diversa, modifica le vie e i centri nervosi. Quindi, i meccanismi fisiologici condizionano quelli psicologici e viceversa. L’importanza dello Yoga da affiancare a svariate terapie mediche è stata convalidata da esperienze condotte all’interno di un ospedale americano nei primi anni Ottanta del ventesimo secolo. L’assiduità delle pratiche adottate ha permesso di considerare tale disciplina come cura complementare a quella medico-farmacologica e quindi d’inserire lo Yoga tra le tecniche mente-corpo (o Body-Mind Techniques).
MALATTIE REUMATICHE AUTOIMMUNI
L’attività fisica è importante ed utile per le persone colpite da malattie reumatiche autoimmuni come l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, la fibromialgia, l’artrite psoriasica, i reumatismi extra-articolari e altre patologie autoimmuni come la sclerodermia, il lupus eritematoso sistemico.
Le patologie reumatiche (a soffrirne sono soprattutto le donne) sono caratterizzate da vari fattori: la maggior parte delle malattie reumatiche si manifestano con dolore e gonfiore articolare, rigidità e perdita delle funzionalità articolari soprattutto al mattino. Tali manifestazioni cambiano a secondo della gravità o meno della malattia e interessano contemporaneamente più articolazioni; come le piccole articolazioni, polsi, mani, piedi e caviglie, per poi estendersi con il passare del tempo ad articolazioni più grandi come spalle, colonna vertebrale, anche, gomiti, ginocchia.
Nelle malattie reumatiche, gli esercizi Yoga possono ridurre l’uso dei farmaci e aumentare la mobilità e la funzionalità articolare residua, migliorando la qualità di vita del paziente. Lo Yoga viene utilizzato in caso di fibromialgia, rachialgia, osteoartrosi e artriti infiammatorie, quali Artrite Reumatoide (AR) e Spondilite Anchilosante (SA). La pratica Yoga può prevenire o minimizzare i danni articolari, favorendo i movimenti atti a diminuire il dolore; inoltre aiuta a mobilizzare attivamente i muscoli che riallineano i capi articolari.
COME
Le malattie articolari infiammatorie e degenerative richiedono un lavoro in scarico; perciò le prime lezioni o sedute verranno svolte soprattutto in posizione supina, in uno stato di rilassamento dinamico, in cui gli esercizi si svolgono lentamente, stimolando la percezione di sé al fine di acquisire sempre maggiore consapevolezza, con i seguenti obiettivi:
- non creare ostacoli alla circolazione sanguigna, alla respirazione né ad altre funzioni organiche;
- garantire la massima efficacia con un minimo di energia;
- recuperare movimenti istintivi e innati, come lo sbadiglio, il sospiro, i movimenti spontanei di gioia e quelli di difesa (assai diffusi in questi pazienti).
Bisogna inoltre evitare di provare dolore durante la pratica.
- In caso di dolori articolari acuti, è necessario interrompere l’Asana, considerando l’influenza che il dolore può indurre sul piano sia fisico che emozionale.
- Al primo segno di dolore è necessario che il soggetto che pratica Yoga sia cauto e paziente e che, restando osservatore di se stesso, rifletta sul movimento che può aver provocato la sofferenza, per poi abbandonare lentamente la postura.
- In caso di dolore muscolare, è importante restare aperti alla sensazione accompagnandola, anziché respingerla, perché il respiro aiuta ad attenuarla.
- Lavorare senza tensioni muscolari è già un processo terapeutico.
BENEFICI
Dal punto di vista fisico:
- aiuta ad aumentare la forza muscolare, la resistenza l’equilibrio la flessibilità e la mobilità spesso compromesse,
- il rilassamento e il rilascio delle tensioni consentono di tollerare il dolore più facilmente,
- molto importante è l’attenzione al respiro che è la componente più importante della pratica, perché accompagna il movimento e ne favorisce la presa di coscienza.
- La funzione respiratoria, normalmente automatica, ha effetti profondi sul sistema nervoso. Se effettuata in maniera consapevole, con ritmo regolare tra l’inspirazione e l’espirazione, elimina disarmonie e distrazioni mentali e può quindi migliorare gli stati d’ansia e di stress, in cui è presente un ritmo respiratorio alterato.
- La pratica dello Yoga, ha effetti positivi anche a livello del sistema nervoso centrale e periferico, del sistema endocrino e della funzione immunologica.
Chi soffre di una malattie reumatica convive con forme di dolore persistenti che creano ansia, causata dall’incertezza delle prospettive future di conseguenza subentrano disarmonie a livello respiratorio. Si tende a respirare solo a livello del torace, nella parte alta del corpo, limitando l’ossigenazione dell’organismo e la mobilità del diaframma, principale muscolo della respirazione. Esso è situato tra torace e addome e, grazie alla sua azione, permette l’espansione dei polmoni. La respirazione addominale-diaframmatica produce calma, tranquillità, rilassamento perché va a stimolare il sistema nervoso parasimpatico, il sangue scorre più lento, i muscoli si allentano, sono messe in circolazione le endorfine, sostanze chimiche del cervello che aiutano a migliorare l’umore e bloccano i segnali di dolore di conseguenza chi soffre di una patologia reumatica cronica ne trae un enorme beneficio.
Ovviamente lo Yoga deve fare parte di un percorso e deve essere solo affiancato alle terapie mediche che sono fondamentali per chi è affetto da una malattia reumatica.