Malattie cardiache e Yoga
Fare yoga può prevenire il rischio cardiaco, ma non solo, sono infatti molti gli effetti positivi a livello cardiovascolare di questa antica pratica orientale. “I benefici dello yoga per il cuore derivano sostanzialmente dalla capacità che una pratica fatta in modo adeguato ha di modulare il sistema nervoso vegetativo, determinando un potenziamento della componente parasimpatica”, sostiene il dottor Flavio Doni, cardiologo e maratoneta, responsabile del Marathon Center presso il Palazzo della Salute – Wellness Clinic di Milano.
Diversi studi hanno dimostrato gli effetti benefici dello yoga sul sistema cardiovascolare, sia in soggetti sani come “prevenzione primaria”, orientata a prevenire la comparsa di patologie, sia in soggetti cardiopatici come “prevenzione secondaria”, d’aiuto per la diagnosi precoce. Osserviamo risultati di una ricerca clinica, che include oltre 2700 pazienti, condotta dalle Università di Rottterdam e di Harvard e pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology:
- la pratica aiuta a ridurre i valori di pressione arteriosa (sistolica “la massima” e diastolica “la minima”);
- migliora il metabolismo lipidico con abbassamento dei valori di colesterolo totale, del “colesterolo cattivo” LDL e dei trigliceridi;
- migliora il profilo glico-metabolico, cioè il processo di digestione, assimilazione e trasformazione degli zuccheri in energia.;
- riduzione del peso corporeo e dell’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI Body Mass Index);
- controllo della frequenza cardiaca e riduzione degli eventi aritmici e tachicardie;
- migliora i sintomi dell’insufficienza cardiaca, ossia quando il cuore non riesce a pompare una quantità adeguata di sangue a tutti gli organi del corpo.
Lo yoga ha effetti benefici su:
Ipertensione
Lo Yoga riduce la pressione arteriosa in modo significativo in poco tempo, prevenendo o limitando l’insorgere dell’ipertensione. Tale azione sulla pressione arteriosa è nota dal 1975, anno in cui fu pubblicata una ricerca dalla prestigiosa rivista «The Lancet». Questo avviene perché questi esercizi agiscono sul sistema neurovegetativo, riducendo l’attività del sistema nervoso simpatico e, allo stesso tempo, stimolano quella del sistema parasimpatico: il primo tende a far aumentare la frequenza del respiro e del battito cardiaco, mentre il secondo ha effetti opposti. Il risultato è un abbassamento della pressione e una rilassatezza generalizzata in tutto l’organismo.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Firenze, pubblicato sul «Journal of Hypertension», ha dimostrato che praticando sessioni giornaliere di rilassamento con respirazione lenta e profonda, guidata dall’ascolto di musica, è possibile ridurre la pressione arteriosa nell’arco di 24 ore, con effetti evidenti già dalla settimana successiva.
Fibrillazione atriale
Uno studio statunitense ha recentemente esaminato i vantaggi dello yoga sulla fibrillazione atriale, una delle principali cause di ictus; la ricerca ha coinvolto 49 pazienti tra i 25 e i 70 anni con battito cardiaco irregolare, che non hanno mai praticato lo yoga. Il gruppo di ricercatori dell’ospedale universitario del Kansas ha presentato i risultati della sperimentazione al meeting annuale dell’ American College of Cardiology tenutosi a New Orleans. I partecipanti sono stati seguiti per 6 mesi: nei primi tre potevano svolgere un’attività fisica a loro scelta, mentre nel restante periodo hanno praticato 3 sessioni di yoga alla settimana della durata di 45 minuti ciascuna. Dai risultati è emerso che, durante i mesi in cui si sono svolti esercizi yoga, gli episodi di aritmia si erano ridotti quasi della metà rispetto al periodo precedente e più di un paziente su cinque, nel periodo considerato, non aveva segnalato alcun episodio di fibrillazione. Inoltre, chi ha praticato la disciplina è risultato meno depresso e ansioso, ottenendo così un miglioramento della qualità della vita in generale.
Aterosclerosi
Uno studio pubblicato su «Stroke» (la rivista scientifica dell’associazione dei cardiologi americani) ha valutato l’effetto della meditazione sullo spessore della parete della carotide: dai risultati è emerso che la meditazione, anche senza essere accompagnata da particolari cambiamenti nello stile di vita, è in grado di ridurre l’aterosclerosi.
Lo yoga può dunque essere considerato un utile strumento, non invasivo e privo di effetti collaterali, che permette di contrastare diverse problematiche legate alle patologie cardiovascolari, ma non sostituisce in alcun modo le terapie mediche. Puoi provare a praticare Yoga e meditazione con noi in presenza, oppure avvalerti delle nostre lezioni registrate.