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18
11
2021

Il passaggio alla stazione eretta

Scritto da Giada Tessari 0

Passare dall’acqua alla terraferma, dallo strisciare alla quadrupedia per poi camminare su due arti ha modificato non solo il corpo, ma anche il cervello. I movimenti precisi delle dita delle mani, dei piedi e della bocca (basti pensare all’unicità della mimica facciale dell’essere umano) hanno contribuito a raffinare il sistema nervoso preparando alla comunicazione con i gesti, la cosiddetta comunicazione para-verbale, per poi farci arrivare al linguaggio vero e proprio. Per non parlare della capacità che dona la stazione eretta e la torsione del busto e della testa: avere una visione tridimensionale del mondo che ci circonda. Questa capacità di tridimensionalità non è solo corporea, ma anche nelle tre dimensioni temporali di futuro, presente e passato, quindi consente di poter programmare e scegliere responsabilmente. L’essere umano è l’unico animale che è in grado di scegliere il suo futuro, che è in grado di crearlo attraverso le scelte che compie giornalmente.

Fare esperienza di questi passaggi, dalla cellula primordiale, allo scivolamento, la quadrupedia e poi la stazione eretta, è un viaggio affascinante che spesso presento nelle lezioni di posturale perché può togliere dimorfismi o liberare da tensioni presenti da tempo.

Quindi sdraiati a terra, ascolta i punti di contatto a suolo, ascolta dove sei rilassato e dove c’è invece tensione. Ri-esplora l’asimmetria, la simmetria radiale e bilaterale esplorate nella precedente lezione (“Nati dall’acqua: filogenesi ed embriogenesi“). Ora segui le seguenti tappe:

  • immaginati sdraiato su una spiaggia, non hai né gambe né braccia, prova a spostarti nello spazio a disposizione per un minuto;
  • ora immagina che spuntino delle mani, ma non le braccia quindi spostati nello spazio (simil salamandra) per un minuto;
  • improvvisamente, quasi grazie allo sfregamento al suolo, si creano nuove connessioni e ti ritrovi carponi, muoviti come un quadrupede per un minuto;
  • dalla posizione di quadrupedia ti accorgi che puoi anche restare seduto e che questa posizione offre delle possibilità nuove, di osservare lo spazio ma anche di arrampicarsi sugli alberi. Esplora la capacità di passare dall’arrampicarti al restare seduto e allo spostarti in quadrupedia. Un altro minuto o più se lo ritieni opportuno.
  • Dopo esserti più volte arrampicato (va bene anche passare da seduto a in piedi con una parete vicina o una sedia) sperimenta per la prima volta la stazione eretta! Che meraviglia! Avverti la forza di gravità sui piedi, senti il dondolio avanti e indietro, verso destra e sinistra e trova il tuo centro. Lascia che le braccia oscillino e che lentamente generino il movimento dei primi passi. Ascolta il terreno sotto i piedi cellula per cellula: dita, avampiedi, talloni. Dopo aver oscillato e trovato il centro, aver camminato percependo gli appoggi, osserva la stanza attorno a te e nota la diversità di osservazione: com’è la stanza vista dall’alto e a 360°? Come senti di muoverti adesso?