Garudasana: la posizione dell’aquila
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Con questo articolo continuo con il presentarti alcune posizioni dello yoga in modo che tu possa svolgerle al meglio. Ogni asana contiene un messaggio per noi, mettendole assieme in una lezione perseguono uno scopo, un obiettivo. Ci saranno anche articoli con obiettivi specifici come: aiutare l’inizio della giornata, aiutare il sonno, diminuire i fastidi del ciclo mestruale,…Ti ricordo che nello yoga l’asana è caratterizzato da equilibrio tra forza dell’azione e radicamento interiore, espresso in modo stabile e confortevole. Cerca di praticare Garudasana con accoglienza e dolcezza verso te stesso.
“Garuda” in sanscrito significa aquila, ma è anche il nome di un essere divino considerato il re degli uccelli, che appunto assomiglia a questo animale.
Garudasana, conosciuta anche come la posizione dell’aquila è un’asana di equilibrio sulle gambe che richiede molta concentrazione e che regala ad ogni esecuzione una sensazione diversa. Questa asana, come molte delle posizioni di equilibrio in piedi, infatti, è ad ogni pratica differente: a volte siamo più stabili, altre volte ci sentiamo meno sicuri, alcune volte il piede si aggancia perfettamente al polpaccio, altre dobbiamo faticare per trovare la nostra forza. Queste posizioni ci aiutano a centrarci, a ritrovare la concentrazione e sono di profondo radicamento per le nostre gambe. Per stabilizzare la posa, infatti, dobbiamo sia far affidamento sul nostro Dhristi (lo sguardo concentrato, focalizzato in un determinato punto), ma anche sull’attivazione dei piedi e, di conseguenza, delle nostre gambe.
COME ESEGUIRE
- Tadasana, la posizione della montagna, è la posizione di partenza.
- Piega leggermente le ginocchia e alza senza fretta il piede sinistro.
- Una volta che ti senti ben saldo sul piede a terra, incrocia le gambe mettendo la gamba sinistra sopra la coscia destra.
- Solo se riesci senza forzare (il rischio è che ti faccia male), prova ad appoggiare il piede sinistro dietro il polpaccio destro, come se lo stessi arpionando. Se non riesci incrocia semplicemente le gambe come se le stessi accavallando.
- Ora distendi le braccia parallele davanti a te e incrociale mettendo il braccio destro sopra quello sinistro. Per regolarti, se il piede d’appoggio è il destro, il braccio più in alto dovrebbe essere il destro; se il piede d’appoggio è il sinistro, fai al contrario.
- Piega le braccia e alza gli avambracci in alto, perpendicolarmente al pavimento: in sostanza, il dorso delle mani deve essere uno di fronte all’altro. L’ideale è continuare l’intreccio delle mani fino a unire i palmi; ma come sempre ascolta il tuo corpo, non ti forzare. Man mano, provando e riprovando, col tempo, ce la farai.
- Fai ben attenzione al petto, che non deve mai chiudersi, aiutati spostando le scapole verso il basso.
- Mantieni la posizione fin quando riesci, respira sempre profondamente.
- Dopodiché torna in Tadasana e ed esegui Garudasana dall’altro lato.
UN CONSIGLIO
In Tadasana (la montagna), i piedi larghi quanto i fianchi, chiudi gli occhi e porta la tua consapevolezza proprio sotto la pianta dei piedi. Soffermati sotto la base dell’alluce, sotto il mignolo e, infine, sotto il centro del tallone. E poi unisci questi 3 punti in modo da formare un triangolo.
Riapri gli occhi e, ora, prova a sollevare tutte le dita dei piedi, staccandole dal tappetino e riappoggiale a terra dal mignolo all’alluce e poi invertendo, dal quinto al primo dito, cercando di mantenere uno spazio tra dito e dito (dobbiamo poter vedere il colore del tappetino tra le dita).
VARIANTI
Per imparare la posizione, si può dividerla in due parti:
- prima la sola posizione delle braccia, lasciando le gambe unite e piegate, senza accavallarle;
- poi la sola posizione delle gambe, tenendo le braccia semplicemente nella posizione “namaste” (mani giunte di fronte al petto, gomiti piegati).
- Infine, quando si sta in equilibrio senza problemi, si può completare la posizione come indicato.
- Dopo una pratica sufficiente dell’asana eretta, ci si può misurare con la versione perfezionata, ovvero quella in chiusura con il busto flesso in avanti fino quasi a toccare le cosce.
- Ancora più intenso? Prova a testa in giù.
CONTROINDICAZIONI
La posizione dell’aquila come molte altre ha degli enormi benefici, solo che in alcuni casi particolare è meglio evitarne l’esecuzione. Ecco quali:
- se hai problemi o ti sei infortunato da poco tempo alle ginocchia, evitala perché il ginocchio della gamba d’appoggio è sottoposto ad uno sforzo notevole.
- Se sei incinta, non andare troppo in basso con il sedere per evitare la pressione sulla pancia ed è consigliata l’esecuzione vicino ad un muro per evitare che si perda l’equilibrio.
- Ugualmente, se soffri di qualsiasi disturbo che possa influire sull’equilibrio, come ad esempio bassa o alta pressione, puoi eseguirla sempre vicino ad un muro o una sedia che ti possa sostenere.
Non dimenticarti mai di eseguire qualsiasi asana restando sempre nei tuoi limiti e di non esagerare, altrimenti potresti farti male. Inoltre se hai qualche problema specifico, consulta un medico prima di iscriverti ad una classe di yoga.
BENEFICI
Ecco, in sintesi, i numerosi benefici psicofisici di Garudasana:
- rafforza i muscoli delle gambe e le caviglie;
- allunga la parte alta della schiena e le spalle;
- contribuisce all’apertura della parte posteriore dei polmoni;
- migliora l’equilibrio;
- potenzia la concentrazione e calma la mente;
- allevia i dolori cervicali.
CONCLUSIONI
Che cosa hai notato le prime volte che hai eseguito Garudasana? Forse che l’esecuzione da un lato è più semplice rispetto all’altro? Questo perché probabilmente c’è un leggero squilibrio tra il lato destro e quello sinistro. Non preoccuparti però, è del tutto normale e circa l’80% delle persone è leggermente “squilibrato”. Questo può essere dovuto ad una leggera scoliosi, ad altri problemi fisici oppure ad un’abitudine sbagliata.
La posizione dell’aquila, così come molte altre (Trikonasana, Janu Sirsasana, ma anche la più semplice posizione dell’albero), aiutano notevolmente a ridurre e a far scomparire con il tempo questi squilibri. Inizialmente ci vuole pazienza per imparare ad eseguirla correttamente, perché è una posizione totalmente nuova per il cervello ma, se insisti nella pratica, prima o poi avrai successo.
CHAKRA ATTIVATO
Garudasana attiva Ajna chakra, il chakra del terzo occhio, posizionato al centro della fronte. Durante l’esecuzione dell’asana potresti avvertire una espansione e attivazione dell’energia a questo livello: equilibrio interiore, chiarezza, lucidità (soprattutto durante l’esecuzione dell’asana dal lato sinistro, lunare, recettivo), incremento della capacità di concentrazione e miglioramento delle funzioni mentali (soprattutto durante l’esecuzione dell’asana dal lato destro).
IN QUALI ATTIVITÀ
Potrai eseguire questo asana in tutte le pratiche yoga: dall’Hatha yoga allo Yoga in volo, dal Flow Yoga allo Yoga con i bambini come pure nel corso Genitori e figli incontrano lo yoga. Vi aspetto a Cittadella e a San Martino di Lupari.