Elisir di lunga vita: i 5 tibetani
Rivelati al mondo occidentale da Peter Kelder, negli anni Trenta, i 5 tibetani sono esercizi rituali che racchiudono il segreto della forza e della vitalità dei Lama tibetani, custodito da millenni all’interno di antichi monasteri. 5 tibetani sono un gruppo di esercizi yoga considerati elisir di eterna giovinezza, perché capaci di migliorare la flessibilità del corpo, apportando enormi benefici anche sul piano mentale. In particolare, pare che provengano dallo yoga praticato in Tibet, che enfatizza le sequenze continue di movimento, a differenza dello yoga indiano che insiste più che altro sul mantenimento della posizione. L’efficacia del rituale dipende dalla costanza: ogni esercizio va fatto ogni giorno, per 21 volte, meglio se di mattina, a digiuno e a piedi nudi, appena alzati dal letto. Ma all’inizio è bene non esagerare e seguire le possibilità del proprio corpo.
La ricerca sui vantaggi di questa pratica è ancora molto limitata. In generale, i benefici si basano su resoconti aneddotici di praticanti dei 5 tibetani e sulle opinioni di medici e istruttori di yoga.
I vantaggi riportati includono:
- sollievo da dolori articolari e minore rigidità;
- migliori forza e coordinazione;
- migliore circolazione;
- riduzione dell’ansia;
- qualità del sonno sensibilmente migliorata;
- più energia;
- aspetto giovanile.
Importante soprattutto l’aiuto in pre-menopausa e menopausa. Praticati con costanza, i 5 tibetani stimolano l’attività delle ghiandole endocrine ripristinando l’equilibrio perduto, donano anche flessibilità, tonicità ed energia al nostro corpo. Non hanno particolari controindicazioni e si possono eseguire con calma, senza forzare troppo, soprattutto se non si è allenate. Meglio, quindi, affrontarli con gradualità, senza movimenti bruschi. Grazie ai 5 tibetani si focalizza poi l’attenzione sulla respirazione, favorendo il rilassamento, la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del cervello.
Ogni tibetano apporta specifici benefici.
- Primo tibetano: attiva tutti i 7 chakra (centri energetici) armonizzando le energie vitali.
- Secondo tibetano: tonifica e rafforza i muscoli di gambe e collo, agisce positivamente sugli organi addominali e sui genitali. Attiva i primi 5 chakra.
- Terzo tibetano: allenta le tensioni di schiena e collo; apre le vie respiratorie e regolarizza la funzionalità degli organi genitali. Energeticamente attiva il 3°, il 4°, il 5° e il 6° chakra.
- Quarto tibetano: potenzia i muscoli di braccia, gambe e glutei. Apre la gabbia toracica, mobilizza le articolazioni di anche e spalle, previene inoltre artrosi e osteoporosi. Attiva il 3°, il 4° e il 5° chakra.
- Quinto tibetano: distende la muscolatura posteriore delle gambe e della schiena, rafforza i muscoli delle braccia, attiva pettorali e addominali, tonifica gli organi addominali e intestinali. Facilita inoltre l’eliminazione delle tossine attraverso naso e gola. Dal punto di vista energetico, attiva tutti i chakra.
Nonostante non si tratti di esercizi particolarmente impegnativi dal punto di vista fisico, come in tutte le attività, è meglio partire gradualmente. Iniziare quindi eseguendo poche ripetizioni per volta, fino poi ad arrivare, con gradualità, alle 21 ripetizioni consigliate per ogni rito. Nei prossimi articoli prenderò in esame ciascun esercizio con facilitazioni per chi non si muove da molto tempo o presenta problematiche posturali, in modo da potersi avvicinare alla pratica con amore e accoglienza verso se stessi, primo passo per un cammino di amore e salute che dura tutta la vita.