Come mantenere integro Manipura
In Manipura sono presenti qualità importanti quali: coraggio, abilità tecnica, senso di appartenenza a un gruppo (in opposizione ad un altro), desiderio di continuità e immortalità, senso del dovere, capacità di sacrificio. Grazie alla sua formazione ci consente di conoscerci attraverso il confronto oppositivo, di riconoscerci per differenziazione. Questa modalità richiede un ordine aggiunto, regole e classificazioni per ridurne gli aspetti distruttivi.
La volontà di questo chakra sta nel possedere potere, denaro, prestigio, fascino. Si compete con gli altri e con la natura, vissuta come limite. Quanto, per motivi vari, questo non avviene, si crea un disequilibrio che può dare origine ai disturbi caratteristici nel flusso energetico di Manipura Chakra, ovvero: disturbi digestivi e metabolici, respirazione incerta, a scatti o frequentemente interrotta, miopia e presbiopia, fobie sociali, megalomania, forti meccanismi proiettivi, ambizione sfrenata, complesso di inferiorità, comportamenti ripetitivi e meccanici, perfezionismo, paura del pubblico e di essere criticati, volontà di dominio. Lo yoga consiglia dei percorsi paralleli alle terapie psicologiche o mediche (alle quali non si debbono sostituire). Osserviamone alcune.
Consigli:
- dormire circa setto – otto ore preferibilmente in posizione supina con le mani appoggiate sulla parte alta dell’addome.
- Moderare l’impiego di zuccheri a rapida assimilazione e consumare con preferenza cibi integrali;
- evitare le sostanze stimolanti (come anche il caffè), e gli alcolici;
- limitare il sale;
- dedicarsi a giochi creativi con gli occhi (disegnare dei cerchi con lo sguardo, il proprio nome, mettere a fuoco e sfocare,…);
- osservare i propri atteggiamenti più oppositivi;
- seguire lezioni di Pilates;
- seguire lezioni di danza.
Asana: paripurna navasana. Siedi con la schiena diritta, le gambe piegate e i piedi appoggiati a terra. Espirando solleva le gambe tese, inclinandoti leggermente all’indietro (la schiena deve rimanere diritta), e avvicina le cosce all’addome, facendo in modo che i piedi risultino più alti della testa. Stendi le braccia in avanti e mantieni l’equilibrio sugli ischi (foto). Mantieni il respiro spontaneo tenendo la posizione restando immobili. Sciogli la posizione con gradualità riportando le gambe a terra. Aumenta progressivamente il tempo di mantenimento della posizione fino ad arrivare a due minuti.
Respirazione: Kapalabhati pranayama. Mettiti in posizione di meditazione (seduti in posizione comoda, sukhasana potrebbe essere un’ottima posizione), con il viso leggermente ruotato verso l’alto. Esegui alcune respirazioni addominali e porta l’attenzione alla regione sovraombelicale. Per prima cosa impara ad espirare rapidamente e con forza: al termine di un’inspirazione avvicina l’ombelico il più possibile alla colonna e verso l’alto, con vigore e velocemente. L’effetto deve essere un’espirazione veloce, potente e completa, ma al tempo stesso priva di tensioni. Pratica finché non si sarà raggiunto questo obiettivo. Successivamente incrementa anche la velocità di inspirazione, mantenendola comunque più lenta dell’espirazione, con un rapporto indicativo di uno a due: se per espirare necessiti di un secondo, per inspirare ne userai due di secondi. Inspirazione ed espirazione devono comunque essere rapide, senza però che vi siano tensioni nel viso e nelle spalle, mentre la mente sarà serenamente concentrata sulla regione addominale e sull’espirazione. Ripeti da un minimo di 10 ritmi respiratori sino ad arrivare a 70, senza che avvertire vertigini o tremori (in tal caso fermati). Dopo l’ultima espirazione, inspira ed espira lentamente, poi fai ancora un’ultima inspirazione lunga e lenta e trattieni il respiro per almeno 50 secondi, con il mento sul petto ed il torace sollevato. Quindi espira dolcemente. Ripeti per 3 volte.
Rilassamento con visualizzazione: supino, con gli occhi chiusi, la braccia rilassate lungo il corpo, i palmi delle mani rivolti verso l’alto, la gambe rilassate con le anche leggermente extraruotate, lascia che il corpo si rilassi. Il tuo corpo è calmo, rilassato, tranquillo, serenamente calmo, rilassato e tranquillo. Porta l’attenzione al plesso solare: appena due dita sopra l’ombelico all’interno dell’addome davanti alla colonna vertebrale. Questo centro di energia è simile ad un sole giallo che irradia calore di fuoco. Memorizza la profonda sensazione di quiete che dona questo calore irradiante.Ora immagina di essere sdraiato su una piccola isola al centro di un laghetto di montagna, il sole brilla già alto nel cielo. Osservi i tuoi pensieri scorrere come le onde del lago, scivolare tranquilli sulla superficie lasciando il centro del lago tranquillo e immobile. Il tuo corpo è piacevolmente illuminato e riscaldato dai raggi del sole, così piacevolmente riscaldato da lasciar andare ogni tensione ed ogni contrazione muscolare. Lo stesso calore del tuo cakhra ombelicale, del tuo sole. Torna a percepire la sua energia calda e irradiante che si diffonde come colore giallo in tutto il corpo: i piedi…le gambe…le cosce…il bacino…l’addome…il costato…le spalle…la colonna…le braccia…gli avambracci…le mani…il collo…il corpo è caldo, luminoso e tranquillo. Memorizza queste sensazioni fino a quando lo ritieni opportuno, dopodiché preparati lentamente a tornare:
- presta attenzione ai rumori della stanza,
- accarezza dolcemente il tuo corpo,
- stiracchiati come se ti fossi appena svegliato,
- con un’espirazione più ampia del solito, apri gli occhi,
- quando lo ritieni opportuno, girati su un fianco e poi mettiti seduto.
Con questo articolo termina l’esplorazione su Manipura chakra, nel prossimo articolo vi introdurrò Anahata Chakra, la sua tabella riassuntiva, le posizioni previste dallo Yoga, per poi passare ad un articolo di approfondimento dello stesso chakra e l’ultimo, come questo, cosa fare per mantenerlo in salute. Nel frattempo, se vi ho messo un po’ di curiosità, chiedete informazione ai nostri insegnanti durante le lezioni di Hatha yoga,Yoga in volo, Flow yoga attivi sia a Cittadella che a San Martino di Lupari.