Manipura: il chakra del potere personale
Dopo l’articolo introduttivo sul sistema dei 7 Chakra e quelli sul primo e secondo chakra, eccoci ora al terzo. Il primo chakra ci fornisce la radice, ci radica alla terra; nel secondo chakra ci avventuriamo in un importante movimento di scoperta sensoriale ed emozionale del mondo e dell’altro; con il terzo chakra impariamo a usare il nostro potere, scegliendo e dando una direzione alla nostra vita concretamente, in allineamento a quello che desideriamo per noi.
“Io voglio, io posso” è l’affermazione di questo chakra. Il suo è un potere radioso, splendente come quello del sole. Infatti il nome sanscrito Manipura significa “la città della gemma rilucente”, o“città rilucente”: mani significa “gemma grezza” e pura vuol dire “città”.
L’elemento che richiama, e che è ad esso collegato, è il fuoco e il colore ad esso associato è il giallo, colore che possiamo vedere come l’apice di una fiamma, alla cui base c’è il colore rosso del primo chakra, a salire l’arancione del secondo e di cui il terzo è la scintilla dell’entusiasmo che conduce all’azione. La sua collocazione, all’interno dell’anatomia energetica, ma anche fisica, è due dita circa sotto l’ombelico, comprendendo anche tutta la zona del plesso solare con gli organi digestivi annessi. Manipura controlla, infatti, totalmente il potere di digerire e trasformare non solo gli elementi concreti come il cibo, ma anche, a livello sottile, la nostra vita, e così sostiene e alimenta un processo continuo di rinascita e cambiamento.
Il terzo chakra viene a volte chiamato “il centro dell’ombelico”. Questo nome indica come all’interno della tecnologia dello yoga, Manipura sia un centro energetico molto importante. È importante per l’accumulo di energia: quando siamo nella pancia di nostra madre assorbiamo tutti i nutrimenti che ci servono per vivere proprio dal cordone ombelicale e, una volta separati da essa con il suo taglio, a livello sottile l’ombelico continua ad assorbire nutrimento dalla madre cosmica. È importante anche come centro di diffusione, perché è proprio da qui si diramano le migliaia di canali energetici chiamati nadi, che servono a trasportare l’energia cosmica (o prana) ovunque nel corpo energetico. Quindi potremmo affermare che l’ombelico controlla la salute pranica-energetica del nostro sistema, ed è proprio da questo bacino pranico che nasce un impulso verso il primo chakra che risveglia la kundalini.
La vista è l’organo di senso governato da Manipura: c’è infatti un diretto collegamento tra fegato e occhi come appartenenti ad un sistema comune, considerato ad esempio nella medicina tradizionale cinese. Ma anche la medicina occidentale riconosce un collegamento tra le patologie epatiche e l’occhio (vedi ad esempio l’occhio giallo dell’ittero, o l’occhio arrossato dei malati di cirrosi epatica).
L’emozione più potente ad esso collegata è la rabbia. Quando non vi è equilibrio nel terzo chakra, non ascoltiamo i nostri impulsi verso ciò che ci dà piacere e che ci interessa, possiamo vivere in uno stato di insoddisfazione e rabbia perenni, come se ci fosse un “fuoco” che ci consuma e che ci può condurre alla disperazione. Oppure siamo concentrati su noi stessi, calpestiamo e comandiamo gli altri senza prestar loro ascolto: in questo chakra, se non armonico, c’è la possibilità di nutrire un Ego smisurato, che ci impedisce di far salire l’energia verso il chakra del cuore, tenendoci prigionieri della parte più materiale di noi stessi.
Quando invece si acquisisce un terzo chakra forte, si sa come iniziare e finire e completare un’azione. Per questo in alcune scuole di yoga questo chakra viene associato all’archetipo del guerriero spirituale come colui che è capace di conoscere la propria missione e creare l’energia per metterla in atto e portarla a compimento, colui che può vivere con impegno e coinvolgimento, obbedendo alla consapevolezza più elevata e comandando alla sua mente e ai sensi.
Da un punto di vista fisico, un terzo chakra forte aiuta a prevenire i disturbi digestivi e dell’intera muscolatura dell’apparato digerente. A livello energetico il corretto funzionamento del chakra dell’ombelico comporta un sentimento di maggiore sicurezza e permette un equilibrato controllo della volontà e della motivazione. Essendo nel centro del corpo, nel centro di gravità dell’organismo, è collegato anche allo sviluppo della consapevolezza. Meditare sul terzo chakra rafforza l’Io e lo rende indipendente e autonomo dal giudizio degli altri, è la sorgente del successo nella nostra vita e ci aiuta a realizzare tutti i nostri sogni. Ecco alcuni spunti:
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posso fare qualsiasi cosa
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sono fiducioso
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posso realizzare qualsiasi cosa
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ho uno scopo
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sono capace
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io faccio
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sono ambizioso
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sono intelligente
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sono potente
Le caratteristiche del terzo chakra
Nome sanscrito | Manipura (letteralmente, “gemma rilucente”, “città rilucente”) |
Nome italiano | Chakra dell’ombelico, chakra del plesso solare, terzo chakra |
Zona del corpo | Tutta l’area attorno all’ombelico, compreso il plesso solare; muscoli |
Parti del corpo correlate | Organi dell’apparato digerente: fegato, stomaco, pancreas, cistifellea, milza; ghiandole surrenali |
Ghiandola corrispondente | Pancreas |
Funzione | Centro del potere personale e dell’impegno, capacità di affrontare la vita con determinazione |
Desiderio | Desiderio di fama, di avere un nome, un ruolo importante, di denaro e potere, di essere al centro dell’attenzione, di passare alla storia |
Qualità presenti | Coraggio, abilità tecnica, senso di appartenenza a un gruppo (in opposizione ad un altro), desiderio di continuità e immortalità, senso del dovere, capacità di sacrificio |
Disfunzioni | Problemi digestivi, ulcera, debolezza visiva. Diabete. Ira, senso di superiorità, superbia, egoismo, iperattività, timidezza, scarsa energia, incapacità di realizzazione |
Armonizzazione | Forte volontà e determinazione, capacità di raggiungere un obiettivo, carisma, efficienza, capacità di affermarsi |
Paura | Paura di agire e di scelta |
Senso | Vista |
Attività che aiutano | Gioco creativo, esercizi di rilassamento per gli occhi,, osservazione pacata ma lucida dei propri atteggiamenti più oppositivi e intransigenti, visualizzare il colore giallo, Kundalini Yoga, danzare, Pilates |
Yoga | Pranayama: Kapalabhati pranayama
Yoga: Virabhadrasana 1, Parivrtta trikonasana, Virabhadrasana 3, paripurna navasana, Bhujangasana, Dhanurasana, Jathara parivartanasana Yoga in volo: Navasana in amaca |
Cibo | Cibi colorati di giallo,banana, ananas, peperoni gialli, mais, lenticchie gialle, muesli, pane integrale, cereali, farina d’avena, semi di lino, riso, latte, formaggio (soprattutto di capra), kefir, yogurth, te (soprattutto alla menta), camomilla |
Simbolo | Un fiore a dieci petali gialli con al centro un triangolo rosso del fuoco, la sillaba radice Ram e un’ariete (tradizionale messaggero del Signore del fuoco, Agni) |
Elemento | Fuoco |
Colore | Giallo |
Mantra | RAM |
Nota | Mi |
Animale | Ariete |
Pianeta | Marte |
Pietra | Ambra, topazio, quarzo citrino, occhio di tigre, pirite ferrosa |
Nel prossimo articolo vedremo come si forma questo chakra, quale importanza riveste soprattutto nei bambini, prima di passare all’articolo su come mantenere integro Manipura. Nei successivi andremo a conoscere tutti gli altri chakra presentando dapprima una veduta generale con le posizioni previste dallo Yoga, per poi passare ad un articolo di approfondimento dello stesso chakra. Se vi ho messo un po’ di curiosità, chiedete informazione ai nostri insegnanti durante le lezioni di Hatha yoga, , Flow yogaattivi a Cittadellache a San Martino di Lupari.