Disturbi del comportamento infantile: DOP e DS
Questo articolo fa seguito al primo introduttivo su una visione generale dei disturbi del comportamento infantile, ed ad un secondo che presentava l’ADHD. Non vuole essere esaustivo né sostituirsi a pareri medici, ma cerca di inquadrare i vari disturbi del comportamento infantile per poter comprendere come aiutare questi ragazzini e bambini attraverso l’educazione sportiva.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio è un disturbo del comportamento di gravità moderata che inizia in età prescolare e si caratterizza per un comportamento negativo, disobbediente, ostile e di sfida verso le figure di autorità, ma senza violazioni serie dei diritti degli altri né delle norme sociali. Sono abituali di fronte a fattori di stress ambientali come la fame, la stanchezza, la frustrazione,… Sono anche caratteristici dei momenti evolutivi in cui esiste un rinforzo di identità (attorno ai 2-3 anni e nell’adolescenza). Tuttavia nel caso in esame, i comportamenti si verificano in modo più frequente e durante almeno 6 mesi in modo continuato, e interferiscono con l’apprendimento, l’adattamento scolastico e, a volte, le relazioni interpersonali. Ci si trova di fronte ad un DOP, o lo si può “definire”tale, solo se c’è una diagnosi che normalmente si fa in età scolare, durante la scuola primaria, fatta da un centro specializzato in disturbi del comportamento infantile.
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Si caratterizza per discutere gli ordini degli adulti, mantenendo un atteggiamento di sfida e provocatorio di fronte all’autorità,
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la mancanza di rispetto avviene in primis verso la madre, poi verso i maestri, per ultimi i padri.
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Può presentare arrabbiature esplosive con minacce di aggressività, dare la colpa agli altri dei propri errori, dare fastidio deliberatamente, essere vendicativo e rancoroso, provare risentimento, ma non esistono violazioni gravi dei diritti delle altre persone o delle norme sociali.
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I bambini tendono a sfidare attivamente con un comportamento più disorganizzato, mentre le bambine tendono a sfidare passivamente ignorando o rifiutandosi di seguire le regole.
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Il DOP è solito presentare una coesistenza con il disturbo del deficit di attenzione e iperattività.
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Se non si lavora attivamente con i bambini che presentano DOP un a percentuale elevata (vicina al 40%) svilupperà posteriormente un Disturbo Sociale.
Il Disturbo sociale, che può prodursi verso i 5-6 anni, ma normalmente si osserva alla fine dell’infanzia o all’inizio dell’adolescenza, si manifesta con la presenza di tre o più dei seguenti criteri diagnostici durante gli ultimi 12 mesi o per lo meno 6 mesi. Provoca un deterioramento clinicamente significativo dell’attività sociale, accademica e lavorativa. Se l’individuo ha più di 18 anni non rientra nel quadro clinico dei DS. Ovviamente per stabilire se un bambino-ragazzo soffre di DS, serve un equipe medica. Osserviamo i criteri che vengono valutati:
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aggressione a persone o animali,
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distruzione di proprietà,
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inganno e furto,
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violazioni gravi delle regole (esempio: scappare di casa, marinare la scuola prima dei 13 anni).
Tutto questo avviene però con delle caratteristiche ben precise, ovvero:
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assenso di rimorso o senso di colpa,
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mancanza di empatia,
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mancanza di preoccupazione per il rendimento,
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affetto superficiale o mancante.
Osserviamo i disturbi gravi del comportamento in uno schema riassuntivo
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI SOCIALI |
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ADHD |
DOP |
DS |
Presentano difficoltà significative nell’attenzione sostenuta Inquietudine o movimento costante e/o eccessivo Si mostrano impulsivi. Assenza di premeditazione e mancanza di riflessione. Difficoltà ad inibire le risposte |
Eccesso di collera. Aggressioni verbali Discussioni con adulti. Caparbietà persistente. Riluttanza a cedere o negoziare Rifiuto di compiere le norme Dare la colpa agli altri dei propri cattivi comportamenti e rendimento |
Aggressione a persone o animali Distruzione di proprietà Truffa e furto Violazioni gravi delle regole Assenza di rimorso, senso di colpa, empatia, preoccupazione per il rendimento, assenza di affetto |
Prevalenza DISTURBI GRAVI DEL COMPORTAMENTO 3/7 % della popolazione |
In tutti questi ambiti alcuni fattori possono essere d’aiuto, altri incrementare le difficoltà del minore e della sua famiglia.
FATTORI DI RISCHIO |
FATTORI PROTETTORI |
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Nel prossimo articolo prenderemo in esame i modelli di comportamento problematici, prima di passare a possibili strumenti e studi del settore.