Fibromialgia e Yoga
La fibromialgia è la malattia che ha costretto la cantante americana Lady Gaga a cancellare alcune date del suo tour europeo nel 2019. Si tratta di una sindrome che si manifesta principalmente con dolore intenso a muscoli, legamenti e tendini e che colpisce circa 1,5-2 milioni di italiani (stime dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica).
È un disturbo invalidante, spesso difficile da diagnosticare, perché ha sintomi simili ad altre condizioni cliniche.
Il termine “fibromialgia” significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini).
Questa condizione viene definita “sindrome”, poiché esistono segni e sintomi clinici che sono presenti in contemporanea e possono essere, tra gli altri:
- dolore muscolari diffusi
- disturbi del sonno
- colon irritabile
- bruciore intimo
- fibro-fog” (difficoltà a concentrarsi e ad effettuare semplici elaborazioni mentali)
- stanchezza cronica.
Al momento le cause della sindrome fibromialgica non sono note. Verosimilmente si tratta di una commistione tra fattori genetici ed ambientali. Ad esempio, eventi stressanti come una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico possono indurre i sintomi tipici della fibromialgia. L’indicazione che vi sentite dare da tutti i medici e operatori è di fare almeno 30 minuti di movimento al giorno. Nella condizione di fibromialgia, il movimento che più viene consigliato e che ha un’evidenza scientifica è il movimento aerobico. Di fatto è difficilissimo per una persona con dolore, stanchezza e rigidità riuscire ad essere costante nel movimento.
Che tipo di movimento allora?
Ecco io credo che bisogna partire da qui. Innanzitutto riscoprire il movimento come piacere. Ci deve piacere muoverci!!! Ci deve piacere stare con il corpo e con noi stessi!!! Ci deve piacere cercare una relazione con noi stesse attraverso il movimento.
C’è la necessità di muoversi ma soprattutto di utilizzare il movimento come strumento di relazione e la prima relazione che dobbiamo ricostruire è quella con noi stessi. Lo Yoga è una disciplina che si inserisce nell’ambito delle discipline psico-corporee, terapie a mediazione corporea che possono essere di grande aiuto nella gestione del paziente con tale patologia. Perché?
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- Perché è particolarmente efficace nel portare il sistema nervoso dalla risposta di stress a quella di rilassamento. Diviene quindi essenziale per tutte quelle persone il cui sistema nervoso è in condizioni di sensibilità elevata e in stato di allerta.
- Le persone affette da fibromialgia presentano spesso tensione e dolore cronico a livello articolare, e della schiena superiore, spalle e cervicale. Molte posizioni e sequenze yoga aiutano a sciogliere proprio le tensioni in queste aree, e per chi ha difficoltà nel movimento, lo yoga ristorativo offre molte alternative accessibili e con risultati simili.
- Chi soffre di dolore cronico spesso, per proteggersi, respira inconsapevolmente in maniera superficiale e con respiri corti. Questo a sua volta può contribuire a mantenere corpo e sistema nervoso nella modalità di attacco-fuga, provocando il rilascio degli ormoni dello stress. La respirazione lenta e profonda contrasta lo stress stimolando l’attività del nervo vago, il quale collabora nel sistema parasimpatico a stimolare lo stato di riposo. Una respirazione corretta è essenziale per gli individui affetti da fibromialgia in quanto è un’attività che abbassa al minimo i rischi di provocare le risposte dolorifiche, ma allo stesso tempo si ottimizza la possibilità di riportare in equilibrio il sistema nervoso.
Cosa dicono le ricerche
La ricerca, seppur nuova e ancora limitata, ha finora dimostrato risultati positivi riguardo all’efficacia dello yoga nel trattamento della fibromialgia. In uno degli studi più recenti, risalente al 2020 e pubblicato nel Journal of Clinical Medicine, è stato concluso che lo yoga e le terapie di movimento consapevole, uniti alle cure tradizionali (intese come terapie farmacologiche), si dimostrano più efficaci rispetto all’utilizzo esclusivo delle cure tradizionali. Nel corso di 12 settimane, l’applicazione di una terapia multi-disciplinare (con yoga, terapia del movimento, immersioni in natura, terapia farmacologica e terapia cognitivo comportamentale, ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi in tutte le aree di studio. Sono emersi miglioramenti importanti nelle capacità funzionali dei partecipanti, nella presenza di sintomi ansiosi e depressivi, nell’affaticamento e nella percezione del dolore (Serrat et al., 2020). Questo evidenzia l’importanza di non limitarsi a terapie prettamente farmacologiche, e di aggiungere lo yoga come terapia complementare nel proprio percorso di cura.
Uno studio della Harvard Medical School nel 2019, una terapia di yoga della durata di 6 settimane, ha riportato diminuzioni significative nella percezione del dolore e dell’affaticamento, e miglioramenti nella qualità del sonno. Atteggiamenti catastrofici nei confronti del dolore sono diminuiti, in correlazione a una diminuzione dei sintomi della fibromialgia (Lazaridou et al., 2019).
Anche la meditazione si rivela efficace, come emerso in uno studio centrato sulla Mindfulness-Based Stress Reduction.