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23
08
2021

Invecchiamento cellulare e Yoga

Scritto da Giada Tessari 0

Alcune ricerche sostengono che lo yoga può ridurre l’infiammazione che contribuisce all’invecchiamento cellulare. Ancora una volta, il colpevole è lo stress! Uno dei principali benefici antiage dello yoga è proprio quello di insegnarti a gestire lo stress, un fattore di rischio per le malattie legate all’età come malattie cardiache e depressione. Serve molto tempo per imparare a gestirlo bene e, in ogni caso, una seduta breve fatta tutti giorni è meglio di una lunga seduta una volta a settimana.

Molte ricerche hanno osservato che lo yoga riduce l’infiammazione dei tessuti, che contribuisce all’invecchiamento cellulare.

Ma: ci sono studi a conferma di ciò? Certo, te ne presento alcuni.

  • Uno studio pubblicato nel 2010 sulla rivista Psychosomatic Medicine, che ha interessato un campione di 50 donne che praticavano lo yoga, da principianti ad esperte, ha scoperto che chi praticava yoga da tanti anni, rispetto ai novizi, aveva nel sangue un livello inferiore di un composto, la proteina C-reattiva, che funge da marcatore generale dell’infiammazione. I ricercatori hanno anche scoperto che il sangue di chi non aveva mai praticato yoga aveva livelli più alti di citochina interleuchina-6 rispetto a quelli degli esperti: si tratta di un composto correlato allo stress che si ritiene possa svolgere un ruolo in determinate condizioni, come le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2.
  • Tra gli studi più recenti vi è quello avviato presso l’Università di New Delhi, tramite il quale i ricercatori hanno analizzato il rapporto tra invecchiamento cellulare e pratica regolare dello yoga. I dati emersi confermano come asana e pranayama facciano bene al nostro organismo. Lo studio è stato condotto presso l’Istituto di scienze mediche di New Delhi da vari ricercatori, tra cui i dottori Madhuri Tolahunase, Rajesh Sagar e Rima Dada. Sono state coinvolte 94 persone, in un programma della durata di 12 settimane. L’intento dei ricercatori era quello di analizzare il rapporto tra invecchiamento cellulare e l’adozione di uno stile di vita basato sulla pratica dello yoga e della meditazione. I partecipanti erano donne e uomini di età compresa tra i 30 e i 65 anni ai quali è stato chiesto di praticare per 12 settimane asana, pranayama e meditazione. Nelle prime due settimane le pratiche sono state eseguite presso la Clinica di Salute Integrata di New Delhi, mentre nelle altre 10 settimane i partecipanti allo studio hanno praticato yoga in modo autonomo, a casa. I risultati finali sono inequivocabili: vi era stato un significativo miglioramento nei principali bio-marcatori relativi all’invecchiamento cellulare rispetto ai dati raccolti e registrati inizialmente. In pratica, dai risultati è emerso che lo yoga promuove una longevità cellulare, in quanto stimola il metabolismo dei telomeri, migliora l’equilibrio dell’ossidazione cellulare da stress e la risposta allo stress, favorisce una regolazione delle infiammazioni e un aumento della neuroplasticità.
  • Uno studio dell’Università della California ha coinvolto trenta persone. I risultati sono emersi dopo tre mesi, durante i quali i partecipanti alla ricerca hanno praticato meditazione per circa sei ore ogni giorno. Dai dati è emerso che i meditanti presentano un’attività di telomerasi maggiore rispetto ai non meditanti. Altri studi hanno coinvolto ben 190 meditatori e anche in questo caso è stato riscontrato un aumento dell’attività della telomerasi. Gli effetti della meditazione dal punto di vista scientifico-medico vengono ancora studiati per avere ulteriori dati. È certo comunque che le varie tecniche meditative contribuiscono a prevenire e a contrastare lo stress, tra i fattori che accelerano il processo di invecchiamento.

Non ti resta che dedicarti del tempo per praticare: indubbiamente con la classe è più semplice, non solo perché l’insegnante guida e corregge, ma anche perché c’è più energia e coinvolgimento. Ma se non puoi, cerca almeno di dedicarti del tempo per praticare anche una semplice asana (posizione) e una respirazione, ho scritto molti articoli in merito: non ti resta che scegliere. Buona pratica