Sport: terapia naturale per i bambini
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei sintomi collegati alla Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). L’ADHD è un disturbo che si sviluppa nell’infanzia ed è caratterizzato da problemi di attenzione, impulsività e iperattività. Non solo! Sono in aumento tutti i disturbi del comportamento e le classi hanno più bambini con Bisogni Speciali (BES) o certificati. Ci sono molti fattori di rischio ed alcuni fattori protettori di cui abbiamo già parlato nei precedenti articoli, qui cercheremo di capire come può essere d’aiuto l’attività motoria, con particolare riferimento allo Yoga, che per ora sembra aver dato (soprattutto all’estero) i migliori risultati. Ad ora, purtroppo, il trattamento più usato in questi casi è la somministrazione di farmaci, dalle semplici gocce di erboristeria fino a farmaci che agiscono a livello cerebrale. Alcuni però comportano degli effetti collaterali, per alcuni genitori c’è preoccupazione perché sono sconosciuti gli effetti a lungo termine che taluni trattamenti possono avere sullo sviluppo del cervello. Per queste ragioni i genitori preferiscono trattamenti non farmacologici ed è attiva la ricerca per reali opzioni alternative di trattamenti non farmacologici. Ci sono state sperimentazioni come quella avvenuta in Australia, presso il Royal Hospital per le donne di Sidney: 26 bambini, di età compresa tra i 4 e i 12 anni, sono stati trattati per 6 settimane con la Meditazione Sahaja Yoga in aggiunta al loro normale trattamento (per es., ad alcuni di loro venivano somministrati i farmaci), e poi comparati con un gruppo di controllo di bambini in lista di attesa che non ricevevano alcun trattamento.
In previsione delle settimane open day per bambini di fine settembre, ho pensato di proporre un articolo che metta in risalto gli studi scientifici e le sperimentazioni sullo sport come aiuto valido nella crescita fisica e psichica del bambino /ragazzo.
YOGA
I bambini con ADHD che avevano imparato a meditare, comparati con i bambini del gruppo di controllo della lista di attesa, mostravano una significativa riduzione dei sintomi principali di attenzione, impulsività e iperattività. Come benefici secondari, si sono riscontrati un miglioramento nelle relazioni genitore-figlio e un aumento dell’autostima nei bambini.
Inoltre, tra i bambini che erano trattati con farmaci, oltre il 50% ne hanno sospeso l’assunzione o l’hanno limitata, ma hanno continuato a migliorare. Questo studio pionieristico suggerisce che la Meditazione è chiaramente una promettente opzione di trattamento non farmacologico per bambini affetti da ADHD che merita di essere ulteriormente esplorata.
“Se ad ogni bambino di otto anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo ad eliminare la violenza nel mondo entro una generazione”.
Questo quanto sosteneva il Dalai Lama, in effetti la pratica costante dello Yoga e della meditazione favorisce una crescita sana ed equilibrata nei bambini, aiuta nei disturbi di apprendimento, iperattività, stress e aumenta la fiducia in se stessi
Lo Yoga in età pediatrica stimola la crescita fisica ed emotivo, favorisce la socializzazione, controbatte il nervosismo, stimola la mente, aiuta i più piccoli ad essere consapevoli del proprio corpo e della respirazione, sviluppa il rispetto verso gli altri e la natura. Pediatri e medici di ogni dove, oggi, sono concordi nell’affermare che questa pratica, abbinata anche al silenzio e alla meditazione che ne consegue indissolubilmente, è veramente importante per l’uomo, a qualsiasi età, per ogni situazione. Evidenze scientifiche ne attestano la validità quale coadiuvante alla crescita, al potenziamento, miglioramento, stabilizzazione delle funzioni psico-fisiche. In generale:
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migliora la stabilità posturale (Telles, Hanumanthaiah, Nagarathna, & Nagendra, 1993)
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migliora la forma fisica (Collins, 1998)
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aumenta la flessibilità delle articolazioni (Ray et al., 2001)
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determina un aumento della forza muscolare (Raub, 2002)
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aumenta la resistenza allo sforzo (Armstrong & Smedley, 2003)
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aumenta il livello di forza nella presa (Mandanmohan, Jatiya, Udupa & Bhavanani, 2003).
Tra gli effetti indiretti dello Yoga troviamo:
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promozione della cura di sé (Herrick & Ainsworth, 2000)
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riduzione del dolore nelle disfunzioni croniche (Roth & Stanley, 2002)
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miglioramento della funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio (Damodaran et al., 2002 Jayasinghe, 2004; Shannahoff-Khalsa et al., 2004)
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riduzione nell’uso dei medicinali (Bonadies, 2004)
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crea condizioni di maggior concentrazione a scuola e gli insegnanti notano importanti miglioramenti nel lavoro in classe e nel funzionamento dei gruppi. (P. Ronghe Mahapedicon 2005 – Conference Abstracts.Pediatric Oncall 2006 [cited 15 July 2006(Supplement 7)];3)
Attraverso la revisione sistematica di numerosi studi sull’età pediatrica emergono conferme di benefici psicofisiologici in bambini normodotati e con varie tipologie di disturbi. (Galantino M L; Galbavy R; Quinn L Therapeutic effects of yoga for children: a systematic review of the literature. Pediatric physical therapy: the official publication of the Section on Pediatrics of the American Physical Therapy Association 2008;20(1):66-80). Gli effetti dello Yoga sui bambini, per cui se ne consiglia la pratica, secondo il Prof. Prafuula Ronghe sono:
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i progressi nell’apprendimento che nei bambini sono molto più rapidi;
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il mantenimento del senso di equilibrio e la flessibilità naturale;
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una maggiore predisposizione nell’assumere le posture;
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la facilità con cui i bambini imitano tutto ciò che vedono;
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i pochi incoraggiamenti richiesti, soprattutto se le tecniche richiamano posizioni di animali.
A che età iniziare con lo yoga?
I bambini che cominciano a praticare yoga già da piccoli, tre-quattro anni, iniziano a vivere la vita in modo sano, facilitando la qualità della vita moderna frenetica e stressante. Non c’è un limite d’età pediatrica all’inizio dello yoga. I bimbi di sei/sette anni riescono a concentrarsi molto più facilmente dei più piccoli che lo interpretano come gioco. Gli esercizi eseguiti migliorano la loro capacità motoria, il loro senso di equilibrio e, di conseguenza salute e forma fisica, inoltre facendo yoga in gruppo sviluppano la capacità di relazionarsi con gli altri. La pratica regolare dello yoga aiuta nei disturbi di apprendimento, iperattività, stress e mancanza di esercizio fisico e aumenta la fiducia in se stessi. Lo yoga praticato dai bambini non è e non deve essere un’imitazione dello Yoga eseguito dagli adulti, non si deve pensare solo alle asana (posizioni), lo Yoga per i più piccoli è gioco e movimento sano:
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giochi di squadra o a coppie,
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ascolto di musica rilassante,
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danza e canto,
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esercizi di riscaldamento,
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asana appositamente scelte per i più piccoli, che siano adatte alla loro fase di sviluppo,
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momenti dedicati all’arte e alle emozioni,
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il disegno e la colorazione dei mandala,
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racconti di storie dedicate a temi fondamentali come l’amicizia, il rispetto degli altri e dell’ambiente.
I movimenti nella pratica delle asana, eseguite in ambiente confortevole e muniti di un tappetino e calzini anti-scivolo, devono essere guidati, dolci, lenti. Le asana presentate in modo giocoso e protagoniste di storie da raccontare. Alla fine dell’incontro il rilassamento e una meditazione di breve durata sono la regola. I bambini, come gli adulti, possono meditare, logicamente con tempi inferiori: con una durata che può variare da un paio di minuti a 10-15 minuti a seconda dell’età dei partecipanti. Una meditazione può essere inserita nell’orario scolastico come momento di relax, decisamente rigenerante, benefico e toccasana per tutta la classe. Ci sono anche attività che imitano la meditazione da usare con i bambini, come colorare dei mandala o ascoltare un mantra mentre si disegna o ci si dondola in amaca.
Praticare Yoga sin da piccoli è utile per:
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Migliorare la concentrazione
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Sviluppare la consapevolezza del respiro e del proprio corpo.
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Stimolare l’equilibrio e l’elasticità.
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Ridurre ansia, stress e aggressività.
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Esprimere al meglio emozioni e stati d’animo.
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Nutrire l’intelligenza razionale e emotiva per imparare a conoscere il mondo.
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Favorire la libertà di espressione.
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Migliorare la conoscenza di se stessi e la socializzazione.
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Stimolare la capacità di apprendimento.
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Dedicare più tempo al gioco come fondamentale strumento di crescita.
Se volete provare a praticare yoga con vostro figlio, potete già farlo usando una delle lezioni proposte nei nostri articoli. Ecco le nostre proposte:
JUDO
La divulgazione delle arti marziali è spesso ostacolata dal timore che possano indurre comportamenti aggressivi e pericolosi, quindi non idonei per i bambini, specie per quelli un po’ “vivaci”. Al contrario, Maestri e praticanti di tali discipline mostrano di aver saputo ricercare costantemente se stessi fino a creare un perfetto equilibrio psico-fisico.
Attraverso lo sport di combattimento, in generale, il bambino si integra meglio con l’ambiente circostante, migliorando anche il rendimento scolastico, i rapporti sociali e quelli con la natura, nonché la comunicatività coi genitori; stimolando di conseguenza anche l’appetito e la gestione dell’aggressività.
Infatti il judo, a differenza della maggior parte degli sport di combattimento, ha per regolamento la regola di non affondare il colpo sul corpo dell’avversario, cioè di non colpire il proprio, simulando con quanta più forza la tecnica di combattimento.
Il bambino che sarà introdotto alla pratica del judo è portato prima di tutto al rispetto dell’avversario, alla coscienza della propria potenza e velocità, alla coerenza con i principi della disciplina.
Nelle arti marziali l’armonia del proprio corpo è basilare per la massima efficacia: il judo, infatti, si fonda sulla leggerezza dei movimenti affinché il piccolo atleta, guidato dalla concentrazione, acquisti piena conoscenza spaziale e potenziale della propria anatomia.
Con questa conquista l’allievo da grande sarà capace di autoregolarsi, acquisendo una sempre maggiore sicurezza di sé.
Infine, anche la timidezza e la riservatezza vengono meno in quanto, grazie alle tecniche di concentrazione, sarà possibile scaricare le tensioni accumulate.
La funzione educativa e terapeutica dello sport è ampiamente sottolineata nel judo che, oltre a essere una disciplina sportiva affascinante, racchiude in sé una serie di elementi che sono fondamentali per lo sviluppo armonico delle competenze socio-cognitive, quali l’equilibrio posturale e mentale, la capacità di inibire e modificare i comportamenti, il miglioramento delle capacità attentive, la tolleranza e il rispetto degli altri, sia in termini personali ma anche spaziali.
L’ambiente è semplice e relativamente privo di distrazione. L’abbigliamento è uguale per tutti, fatta eccezione per il colore della cintura che rappresenta la diversa competenza o il grado di preparazione; ciò mette in evidenza che il confronto è sulla base dei valori di rispetto, competenza, capacità e impegno, e non su simboli di dubbio valore (quali marche costose o alla moda).
Questa disciplina, come quella dello yoga, non vuole sostituirsi agli interventi tradizionali di tipo medico o psicopedagogico ma affiancarle, in quanto possiede armi in più. L’obiettivo è quello di utilizzare la disciplina del judo come strumento per canalizzare l’aggressività e l’impulsività, nonché il comportamento iperattivo nei bambini. Ecco le nostre proposte:
LE ATTIVITÀ DI DANZA
Al centro del processo di educazione attraverso la danza si situa il bambino, che viene coinvolto in un’esperienza di movimento incentrata su azioni motorie motivate da impulsi psicofisici interiori, poiché la danza è innanzitutto una forma di costruzione di una coscienza e di una conoscenza; non è un mero veicolo di sterili tecniche, ma un luogo di alterità e di riconoscimento, il cui obiettivo non è di produrre omologazioni, ma moltiplicare diversità.
La danza, sia essa classica, hip hop, break dance, è linguaggio non verbale che emerge dal corpo, in cui la persona è strumento e creatore allo stesso tempo e pertanto capace di trasformare contenuti interiori in forme dinamico-simboliche esteriori. La specificità della danza rivolta ai piccoli allievi cerca di dare letteralmente “corpo” al mondo espressivo di ciascun bambino. L’insegnante, attraverso i contenuti specifici della danza, della musica e della motricità, accompagna il bambino nell’esplorazione delle proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative.
La musica assume un’importanza primaria, in quanto, nello sviluppo integrale della personalità infantile, accresce la ricchezza emotiva, la capacità ricettiva, intellettuale e relazionale. Attraverso la proposta di attività di sperimentazione senso-motoria e musicale, si favoriscono l’espressività corporea e la comunicazione verbale/non verbale, in modo da condurre gradualmente il bambino ad acquisire coscienza di un sé che si confronta con l’altro da sé in una continua elaborazione di rapporti con gli altri individui, con lo spazio e con il tempo sia soggettivi che oggettivi.
L’educazione “al” e “mediante” il ritmo cerca, innanzitutto, di stimolare negli allievi una sensibilità psico-fisica che risvegli in loro il desiderio di esprimersi e che fornisca loro i mezzi di interpretazione spontanea di ritmi musicali sentiti, per poi tradursi in un’esecuzione libera, dettata da una conoscenza profonda dei rapporti tra lo spazio, il peso e il tempo.
Restituire al corpo la gamma completa dei suoi mezzi espressivi significa dargli il pieno controllo di tutti gli elementi di tipo dinamico e agogico in suo potere e la possibilità di sentire tutte le sfumature della musica dei suoni per esprimerla muscolarmente. Ecco le nostre proposte:
ATTIVITÀ MOTORIA CON TECNICHE PSICOMOTORIE
L’intervento motorio con tecniche psicomotorie si avvale di un contesto ludico per attivare esperienze di interazione tra bambino e istruttore volte a favorire un armonico percorso di crescita.
L’obiettivo primario è quello di permettere al bambino di sperimentare le proprie competenze in un clima di sicurezza e condivisione, in modo da costruire maggior senso di efficacia delle proprie azioni.
L’attività, in particolare, sarà rivolta a:
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attivare i processi di attenzione e orientamento,
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migliorare le capacità di controllo motorio,
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favorire le competenze di organizzazione delle esperienze quotidiane e di gioco,
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supportare le capacità di espressione e regolazione delle emozioni.
A livello motorio, soprattutto con bambini iperattivi, in generale, spesso è utile consigliare al bambino di servirsi dei cosiddetti “antistress”: oggetti che egli può utilizzare per scaricare la tensione (es: palline da strizzare, elastici da tendere, portachiavi da far ruotare). Essi permettono al bambino di canalizzare la sua iperattività, consentendogli di stare seduto più a lungo. È opportuno, inoltre, permettere al bambino di eseguire piccoli esercizi motori mentre è seduto, che permettono di scaricare la tensione (es: sollevarsi con le mani dalla sedia per un tempo stabilito, premere le mani una contro l’altra per qualche secondo). Il lavoro con il bambino, inoltre, può assumere le caratteristiche di in un intervento di tipo cognitivo comportamentale (es: Feuerstein, ABA). Nello specifico, gli obiettivi che tale attività si pone sono quelli di insegnare tecniche di autocontrollo per la gestione dell’impulsività e procedure cognitive utili ad affrontare i problemi che si presentano nella vita quotidiana.
Non mi resta che ricordarvi che dal 16 al 27 settembre tutte le attività per bambini saranno in prova gratuita, prenotate la vostra lezione per tempo.